IMOLA. «Ehi, negro di m…, fammi un caffè». Anche dietro alla più banale delle richieste di tutti i giorni si può nascondere un disprezzo profondo per chi viene considerato “diverso”. Lo ha sperimentato sulla propria pelle John, un ragazzo di 19 anni di origine africana che abita nel circondario, diplomato all’istituto alberghiero, con un’esperienza lavorativa in alcuni ristoranti alle spalle; e che al momento fa il barista.
L’episodio, che risale a due giorni fa, è stato denunciato dal padre attraverso un post pubblicato sul proprio profilo Facebook, da cui ha lanciato sotto forma di hashtag i due appelli «#prendoposizione» e «#stayhuman».
L’articolo sull’edizione di oggi del Corriere Romagna