IMOLA. Saldi, saldi, saldi. Si avvicina uno dei momenti più attesi non solo da chi deve acquistare, ma anche e soprattutto da chi deve vendere, vista l’importanza sempre maggiore ricoperta dai saldi per la sopravvivenza del commercio. Scatteranno infatti sabato 6 luglio e saranno attivi fino al 30 agosto i saldi estivi in regione. Secondo la Confesercenti Emilia-Romagna, che ieri ha pubblicato un comunicato con tutti i dati raccolti in un’apposita indagine, i negozi sono ancora pieni di merce e si apprestano ad iniziare il periodo dei saldi con ampi sconti e una vasta scelta a disposizione dei consumatori. In base alle risposte del campione d’imprese associate a Confesercenti in regione, tra marzo e giugno le vendite dei prodotti della collezione primavera-estate hanno fatto registrare una riduzione, rispetto al 2018, che va dal 20% al 25% per il 28% degli intervistati e dal 30% al 35% per il 36% del campione, fino al calo oltre il 35% del 10% delle imprese.
Colpa del tempo
A queste indicazioni si allinea anche Confcommercio Ascom Imola, attraverso le parole molto franche del suo presidente Gianluca Alpi (titolare dello storico negozio di abbigliamento Luca’s, aperto dal 1979): «I saldi sono per il commercio come l’ossigeno per il moribondo, sono importantissimi. Ormai il nostro mondo vive solo di promozioni. E non siamo di certo noi ad averlo voluto, ma lo hanno deciso le grandi aziende che vendono su internet e che hanno cambiato le abitudini della gente. Senza promozioni insomma la gente non compra e questo rappresenta una tragedia per il commercio, anzi la sua vera tomba».
Alpi, che fa parte pure di Federmoda, individua subito la causa principale del calo di vendite degli ultimi mesi: «Il maltempo di maggio ci ha ucciso. E’ stata come la tempesta per gli agricoltori. La gente non è uscita di casa e comunque, saltando in sostanza la Primavera, ha lasciato i negozi pieni di merce invenduta. In quel periodo, per gioco, facevo il giro delle tre piazze di Imola ogni pomeriggio, e al massimo ho contato punte di 6-7 persone, fra l’altro non venute in Centro per comprare. Insomma, già i costi sono triplicati e le vendite dimezzate, già le ultime novità come la fatturazione elettronica e i nuovi registratori di cassa ci hanno complicato la vita, ci mancava solo un’emergenza meteo del genere. Credo che come Federmoda potremmo chiedere alla Regione gli stessi benefici concessi a bagnini ed agricoltori perché, lo ripeto, per noi il maltempo ha avuto l’effetto di una tempesta. Cifre? Ho sentito parlare anche di cali del 60-70%».
Sui saldi il presidente dell’Ascom offre una chiave di lettura interessante: «Si parte dal 20-30% di sconto e poi si sale, fino ad arrivare a fine agosto e inizio settembre anche a punte del 50%. So di attività che hanno praticato pure saldi del 60-70% e sinceramente mi chiedo come sia possibile. Vedremo che succederà».