I Cosmetic pubblicano "Riopetra" da "Paura di piacere"

Si intitola “Riopetra” il nuovo singolo dei Cosmetic, uscito ieri, 14 gennaio, terzo assaggio del nuovo album, “Paura di piacere”, che sarà pubblicato ad aprile da To Lose La Track.

Il gruppo, nato nella provincia di Forlì-Cesena alla fine degli anni 90 ha saputo creare nel tempo un suono sui generis dove alt-rock e shoagaze si mescolano abilmente alle inclinazioni pop e alla forma canzone.

Sei album e svariati demo all’attivo, i Cosmetic si fanno notare nel 2007 con il primo album, “Sursum corda”, pubblicato da Tafuzzy Records e Cane Andaluso. Ma fino al 2015 è La Tempesta a farli conoscere in tutto lo stivale, con dischi come “Non siamo di qui” (2009) e “Conquiste” (2012).

Il titolo del singolo è anche il nome di una piccola frazione del paese di origine della band con la sua strada tortuosa e i burroni attorno. Il brano inizialmente si chiamava “Bipolare” per la sua netta contrapposizione tra le strofe epiche, ricche di un trasporto molto romantico ed emo, che fanno pensare sia ai Raein che ai Nomadi e il ritornello che esplode in una quasi allegria e felicità che riporta alla mente un certo power pop di Weezer o Ash.

«Per noi – spiega Bart, voce, piano, synth crumar e chitarre della band – è un nome che fa parte del nostro quotidiano, ma a pensarci bene è molto suggestivo, evoca epicità e fluidità. Una sorta di fiume di pietra. Lo abbiamo scelto perché ci sembrava descrivere bene la natura del brano, oltre che per il suo rimando autobiografico. Anche la foto di copertina non è stata scelta a caso. Per noi è importante che le parole possano riflettersi nelle immagini».

Il nuovo album in cosa si discosta dai vostri precedenti?

«In passato forse eravamo più astratti, slegati dai concetti. Questa volta il fil rouge è una comunicatività più estroversa, diretta, più comprensibile ad un pubblico ampio. Gli ultimi singoli quasi sempre sono nati dai testi. In questa fase siamo molto legati ai contenuti. In passato eravamo più fonetici, i nostri testi erano evocativi, fini a se stessi».

Musicalmente invece come sarà?

«Nell’album mettiamo insieme più cose, l’allegria, l’orecchiabilità, ma anche una componente forte, emozionale, nel senso di disagio. Siamo sempre coerenti con ciò che siamo».

Come nascono i brani di “Paura di piacere”?

«Il filone è un po’ quello di sempre, storie in parte autobiografiche in parte ispirate al quotidiano. Le definirei fiabe pop quotidiane, che con l’ironia cercano di essere assolutizzate. Anche se la nostra è un’ironia amara, introversa».

La Romagna influisce nella vostra musica?

«Impossibile fare diversamente. Siamo fieri della nostra provenienza, anzi personalmente mi arrabbio quando un romagnolo perde la sua “romagnolitas”».

Siete riusciti a creare un sound vostro che vi ha reso una band cult della scena alternativa italiana, cosa vi augurate adesso?

«Ci auguriamo che la nostra coerenza paghi nel lungo periodo. Non abbiamo obbiettivi particolari, ci piacerebbe collaborare con l’artista rap Maggio, perché ha una scrittura sui generis non figlia della trap. Anzi, in realtà lo stiamo già facendo, non si sa se e quando uscirà qualcosa realizzato con lui. E poi naturalmente ci auguriamo ancora tanti live che sono il motivo per cui si fa tutto».

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