“Ave Maria” tradotta in dialetto romagnolo e riprodotta su tela stampata. Da ieri mattina nella chiesa della Consolata spicca una novità assoluta. Per la gioia dei padri della chiesa missionaria e dei numerosi fedeli che la frequentano, hanno lavorato il sindaco di Montiano (per la traduzione in dialetto) e l’antica bottega Pascucci (per la trasposizione di testo e dipinto su tela stampata), mentre l’immagine della Madonna è stata ricavata da un dipinto custodito dal padre superiore Fulvio Sala. La preghiera è ora esposta sul leggio di fianco all’altare della bella chiesa, contornata da altre Madonne su tele stampate. I gambettolesi sono molto devoti della Madonna Consolata che oggi conta tre padri missionari, oltre al superiore ci sono padre Angelo Baruffi e padre Pierluigi Cagliani.
Da tempo il “Padre Nostro” è stato tradotto in dialetto romagnolo, anzi una copia si trova anche a Gerusalemme, nella chiesa della Natività, dove sono custodite le preghiere in varie lingue del mondo. «“L’Ave Maria” mi risulta che non sia mai stata tradotta prima nel nostro dialetto – afferma Fabio Molari, sindaco di Montiano e prolifico poeta dialettale – anche se come preghiera è più corta del “Padre Nostro”. Quando Riccardo Pascucci mi ha parlato di una mostra di tele stampate con Madonne di autori conosciuti e del desiderio di volerne aggiungerne un’altra, una bella Madonna che aveva visto nell’ufficio di padre Fulvio Sala, rettore di chiesa e Istituto Missioni Consolata, gli ho proposto la traduzione». Il testo finale recita “Ave Maria peina ad lousa/ e Signour l’é sa Tè/ e Tè Tci Benedèta/ fra tot al doni/ Benedet l’è e Tu fiol Gesù/ Santa Maria/ mà de Signour/preiga par noun/ adès e te mumoint/ dlà nostra morta/ Amen”
«Ne sono stato subito affascinato – afferma Riccardo Pascucci – quando Molari mi ha portato il testo, visto che alcuni passaggi non possono essere letteralmente uguali tra italiano e dialetto, per scrupolo ho mostrato il risultato finale alla zia suora. L’ha letto e ne è rimasta entusiasta. Così ho personalizzato l’immagine della Madonna appartenente a padre Alfio e ho proceduto. Bella anche la mostra di 20 riproduzioni sacre su tele stampata dedicate alla Vergine Maria, tutte Madonne realizzate da artisti romagnoli, tra cui Tonino Guerra e Ilario Fioravanti».
«Il quadro originale con la Madonna poi riprodotta su tela – rivela padre Alfio Sala – mi è stato donato per gratitudine nei miei confronti e riproduce la Madonna con Gesù Bambino in braccio. L’ho ricevuto circa 20 anni fa da Maria Anzani e lo custodisco gelosamente. Naturalmente ho consentito alla bottega Pascucci di riprodurlo su tela. Bella l’idea dell’abbinamento con “l’Ave Maria” in dialetto romagnolo. Ma la devozione popolare è più forte quando si traduce nella propria lingua parlata. Sono rimasto entusiasta del lavoro e anche i fedeli stanno apprezzando».
Originale l’idea della stampa su tela è molto bella anche l’immagine della Madonna, la traduzione in romagnolo tuttavia era già stata sperimentata dal grande Gino della Vittoria, ma anche armonizzata in modo eccelso dal Maestro Terzo Campana ed eseguita dal Coro Alio Modo Canticum, cui mi onoro di appartenere. Hai visto mai, che non venga fuori una cosa interessante!