Fotografia, a Savignano torna il Si Fest

Cultura

SAVIGNANO. Seduzione, come scriveva Jean Baudrillard, è luogo anche dell’apparizione e della sparizione. Ma come ricorderà la nuova edizione di Si fest. Savignano immagini festival, significa anche la possibilità di essere sedotti dall’arte, da un impegno sociale, dallo sport, da un luogo…
Una composita fascinazione che sarà il tema, dal 13 al 15 settembre (con apertura delle mostre nei due successivi fine settimana) della 28ª edizione dell’importante manifestazione fotografica, presentata ieri da Denis Curti, tra i più affermati curatori italiani, che torna a rivestire il ruolo di direttore artistico, già suo dal 2001 al 2006.
Ritorno, ha auspicato il sindaco Filippo Giovannini, che si spera possa traghettare almeno fino all’edizione del trentennale un festival che anche in questo 2019 si presenterà composito e seduttivo, aperto a relazioni e scambi anche a livello internazionale come il progetto “Ide” di cui Savignano è capofila insieme ad Amsterdam, Saragozza e Copenaghen.
‹‹Ho sempre pensato a un festival – afferma Curti – come a un organismo vivente che vogliamo porre in sempre maggiore dialogo con la città, tramite progetti messi in cantiere che renderanno maggiore questa vicinanza. Il Si fest è stato il primo festival di fotografia in Italia, e ha avuto tanti che l’hanno aiutato a crescere, questo è un valore assoluto. Anche questa edizione sarà caratterizzata da un fitto calendario di eventi a partire dalla mostre affidate a fotografi di fama nazionale e internazionale, ma soprattutto italiani, a significare quale ricchezza di talenti offra il nostro Paese. Credo che questa edizione mostrerà tutto il potere comunicativo e seduttivo della fotografia, che è come un bisturi che afferra e porta alla luce ciò che gli occhi non vedono››.
Come sempre in primo piano anche il Premio Marco Pesaresi, in collaborazione con il Comune di Rimini, rivolto a quanti si dedicano, ha detto Isa Perazzini, madre dello scomparso fotografo, ‹‹a raccontare il mondo come in un romanzo scritto in fotografia››.
La rassegna comprenderà anche talk con sociologi che spiegheranno la seduzione; proiezioni come quella del film affidato a Claudio Composti “Un palco per nuovi talenti”, workshop, letture di portfoli, e il decimo Si fest off, rassegna ormai consolidata, presentata nei suoi contenuti e novità da Tomas Maggioli.
Tra le mostre, quella di Guido Harari “Fabrizio De André. Sguardi randagi” per cui Curti ha voluto lanciare un appello affinché i fan riuniti del cantautore genovese contribuiscano con la loro presenza attiva a una grande serata a lui dedicata.
La parola è quindi passata ad alcuni dei protagonisti della mostre più attesi, come Lady Tarin: ‹‹Sono stata sedotta dall’idea di rappresentare la sensibilità femminile ponendomi nel fotografare come uno specchio, senza frapporre giudizi verso chi fotografavo. Senza colpa, come dice il titolo, che vorrei significasse anche per lo spettatore avere una visione più libera››.
Saranno messi in essere progetti nuovi ed originali come quello di Marco Craig, che presenta Witness, il frutto di una ricerca fatta in tutto il mondo della trasformazione in immagini di forte valenza iconica di oggetti appartenuti ad atleti leggendari come Maradona, Michael Jordan, Michael Schumacher, o come Faccisti di Settimio Benedusi, che consentirà a chi lo vorrà di portare a casa un ritratto personale opera di un grande artista visuale, perché, ha detto Benedusi ricordando una frase di Nelson Mandela: «Il ricordo è il tessuto dell’identità».
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