Elezioni a Forlì. Il Pci corre da solo. «Siamo antitetici alle destre e al carrozzone del Pd»

«L’obiettivo è arrivare ad individuare un candidato e una lista nostri, che siano antitetici alle destre e al carrozzone del Pd». Mette le cose in chiaro il coordinatore provinciale del Partito comunista italiano, Giovanni Puggioni, in vista delle elezioni amministrative di giugno. «Vorremmo essere presenti sulle schede elettorali per le prossime elezioni comunali di Forlì, con lo scopo di rappresentare i lavoratori , le lavoratrici, gli uomini e le donne laboriosi e giusti abitanti in questa città - prosegue il coordinatore –. La lista dovrà essere composta da 21 persone che dovranno sposare il programma perché vogliamo essere continuatori di idee di libertà e giustizia». Il Partito comunista italiano non si è seduto al tavolo delle trattative insieme a Pd, Movimento 5 Stelle, Verdi, Sinistra Italiana, partito socialista e i civici di Forlì e Co per l’individuazione del candidato del centrosinistra. «Non è vero che non siamo disponibili - dice Puggioni -, semplicemente non siamo stati invitati. Di conseguenza, ci muoviamo in autonomia. Il nostro candidato deve essere comunista, nel senso che deve sposare i principi costituzionali come l’antifascismo, deve essere per la parità di genere e pacifista, inteso come giusto. Questo è l’identikit o il profilo che vogliamo individuare per la corsa alle prossime amministrative». In vista di queste elezioni, il Partito comunista italiano sezione di Forlì-Cesena si impegna ad essere attivo sul territorio, partecipando a diverse iniziative e presentando il proprio programma agli elettori. «Siamo convinti che coloro che difendono i valori dei diritti umani, della giustizia, dell’antifascismo, e che credono nei principi di libertà e uguaglianza sanciti dalla Costituzione italiana, ci sosterranno con convinzione», conclude Puggioni. Per la prima iniziativa, il Pci sarà presente domani in piazza Saffi a Forlì dalle 8.30 alle 12.30 con un banchetto, l’occasione è anche pensata per rivolgere un pensiero «ai bambini, che hanno diritto di vivere in un mondo in pace, senza guerre e senza ipocrisie, a partire da quelli palestinesi». L’invito è rivolto a tutti i cittadini interessati.