Forlì pro alluvionati: 80 artisti in concerto al Fabbri

«La mattina del 17 maggio mi sono svegliato in un silenzio assordante. Tutti i rumori del nostro universo tecnologico erano spenti, niente telefono, niente radio o televisione: e in quel silenzio irreale mi sono sentito solo, forse per la prima volta nella mia vita».

Michele Minisci, già patron del Naima jazz club di Forlì, storico locale di musica dal vivo dove nel 1984 si esibì anche Chet Baker, racconta così le tragiche giornate dell’alluvione a Forlì e in Romagna ma anche come è nata l’idea del grande concerto che questa sera si terrà al teatro Diego Fabbri di Forlì (ore 20.45).

«Quando sono uscito a comprare il giornale – riprende Minisci –, alla mia edicola nel quartiere Cava, la sensazione di solitudine è diventata sgomento mano a mano che vedevo le strade invase dal fango e dall’acqua e la gente che già iniziava a spalare. Poi, col passare delle ore i telefoni si sono riattivati, sono arrivate notizie e immagini drammatiche: artisti, amici hanno iniziato a chiedere notizie, una voce corale di preoccupazione e di attenzione. E sono arrivati i ragazzi, a decine, a centinaia e molti da fuori Forlì: allora mi sono detto “Non tutto è perduto”…».

Minisci quindi ha iniziato a filmare, a trasmettere le immagini di una Forlì dove non esistevano più i colori, ma solo il grigio e il marrone del fango. Allo stesso tempo ecco farsi strada l’idea, creare un momento di «collettivismo musicale a favore di chi si è trovato dalla parte sbagliata del fiume».

Con Naima Foundation ha chiamato a raccolta decine di artisti, di gruppi e associazioni musicali per raccogliere fondi a favore degli alluvionati. E hanno risposto in moltissimi, tanto che gli organizzatori hanno dovuto limitare a circa 80 il numero di coloro che saliranno sul palco. «Spesso lo dimentichiamo – commenta infatti Minisci –, ma Forlì è una città vivacissima dal punto di vista musicale, con 20 formazioni jazz, 15 blues, 120-130 gruppi pop, 5 realtà di gospel e altre 5 che si dedicano al musical, senza contare i 10 studi di registrazione e le 10 scuole di musica private. E tutti i generi saranno rappresentati grazie a 15-16 gruppi che interagiranno sullo stesso palco, e questo forse per la prima volta a Forlì».

Tanti poi da Edoardo Bennato a Rossana Casale, Paolo Fresu, Bobby Solo e Pupi Avati, gli amici del Naima Foundation, hanno mandato il loro messaggio alla città dove si erano esibiti ed erano stati accolti. Chiaro segno di questo affetto lo dà Eugenio Finardi con il suo messaggio: «Fino a qualche giorno prima eravamo dalle vostre parti a provare il blues... Il blues è nato lì da voi… e io mi sento un forlivese tra voi, amo la vostra zona, so che siete forti e che rinascerete meglio di prima e so che verrò questa estate a suonare dalle vostre parti e vi troverò giù a lavorare come sempre, con il sorriso e l’accoglienza e la grande anima dei romagnoli».

Il concerto, realizzato anche grazie alla collaborazione con Accademia Perduta/Romagna Teatri, ha il patrocinio dell’assessorato alla Cultura del Comune di Forlì. Biglietto: 10 euro. Non occorrono prenotazioni.

Info: 366 1512799

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