Forlì, il Bar Iride festeggia i 50 anni: "Si apriva alle 5, si chiudeva a mezzanotte"

Archivio

Cinquant’anni dietro il bancone del Bar Iride. Prima Volgo Spagnoli e la moglie Iride Baccarini, poi - dal 2015 - il figlio Mirko Spagnoli hanno tenuta viva una tradizione che è diventata un’istituzione per il quartiere e non solo. Il 1 maggio 1972 la saracinesca del locale si alzava per la prima volta, il 1 maggio 2022 non ci sarà una festa («la faremo più avanti, adesso con le mascherine non mi sembra il caso» chiarisce il titolare) ma il traguardo merita comunque di essere ricordato. In viale dell’Appennino, 261, la famiglia ha come adesso clienti che sono nipoti di quelli che aveva all’inizio dell’attività. Già questo è un record, specie negli anni in cui la crisi economica ha spento la passione di molti commercianti. Quella passione che spinge ogni giorno Mirko Spagnoli, ereditata da papà Volgo e mamma Iride (a cui si deve il nome del bar). «Siamo partiti da via Quarantola – ricorda Volgo – che collega viale dell’Appennino a viale Risorgimento che adesso non esiste più, era un locale di 3 metri per 3, un bar latteria. Io all’epoca lavoravo in fabbrica e Iride faceva la magliaia. Da noi sono passate 4 o 5 generazioni. Adesso vengono i nipoti di quei ragazzini che ci frequentavano all’inizio». «Si va avanti così tanti anni con la passione – aggiunge la moglie Iride – nonostante gli anni difficile, anche con la pandemia. Si apriva alle 5 e si andava avanti fino a mezzanotte». «Quando avevo 12 anni alla mattina andavo a scuola, poi aiutavo i miei genitori al bar – racconta –. Per me è stata una scuola di vita. Una volta si poteva scherzare di più, adesso bisogna essere più psicologi. Il lavoro è cambiato, però ci sono anche tante belle cose, i rapporti con i clienti».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui