Forlì, feste ed eventi alla rocca di Caterina

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«Vogliamo che la rocca sia vissuta quotidianamente, vogliamo vederla diventare location di spettacoli all'aperto e rievocazioni storiche». Mentre racconta i progetti che l’Amministrazione ha in serbo per la rocca di Ravaldino, o meglio, «di Caterina», l’assessore alla Cultura Valerio Melandri si fa trascinare dall’entusiasmo. «In fondo, in passato, il “castello” era già stato teatro di eventi e rappresentazioni. Negli anni ‘80 la corte veniva impiegata per le feste, ora a noi sta recuperare il giardino “Paradiso”, oltre al torrione e all’area della costruzione in cui fino a una decina di anni fa viveva il custode». Proprio i locali che per lungo tempo ospitarono il guardiano della rocca diventeranno il centro nevralgico delle attività che animeranno la rocca di Caterina Sforza. Lì, infatti, si prevede l’insediamento delle associazioni Il drago oscuro, La rosa dei venti, Farmaleonis e il gruppo Arcieri di San Sebastiano. «Stipuleremo una convenzione con le associazioni, che si impegneranno a tenere aperta la rocca, a organizzare eventi e visite turistiche e culturali». Il progetto, puntualizza Melandri, «fa parte di uno dei quattro filoni di valorizzazione della cultura: quello del Rinascimento di Caterina, il Risorgimento sulle orme di Aurelio Saffi, il Razionalismo e il San Domenico». Tra i compiti cui saranno chiamate le associazioni, anche quello di presentare progetti annuali costruiti sulla figura di Caterina. «Il prossimo anno riproporremo il festival - anticipa l’assessore - non ancora alla rocca, ma l’obiettivo è di portarlo lì il prima possibile. Intanto, non è detto che i membri delle associazioni non accolgano i turisti in abiti rinascimentali».

Negli anni la rocca di Ravaldino ha visto susseguirsi tanti interventi. Quelli che prenderanno le mosse a breve, dopo la recentissima autorizzazione della Soprintendenza a operare sulla casa del custode, si inseriscono nel secondo stralcio di lavori. Dopo il recupero del torrione e la conclusione delle operazioni al giardino Paradiso, (con una nuova illuminazione esterna per far risaltare il profilo della rocca), il Comune prevede di intervenire all’interno delle mura. «L’idea è di dare vita a un’arena estiva, - spiega l’amministratore- a un luogo che possa essere usato anche come cinema all’aperto, come location per quegli eventi che la scorsa estate sono andata in scena alla Fabbrica delle candele, o come “contenitore” per spettacoli musicali».

Il fatto che la stessa struttura ospiti il carcere è un problema? Secondo Melandri no. «L’area che recupereremo noi è distante, e si tratta di un luogo a cui i cittadini sono affezionati, caduto in disuso a causa della mancanza di pensiero».

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