Forlì, duemila pasti per i volontari

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«Non ho fatto nulla di speciale, in tanti abbiamo avuto lo stesso pensiero. In un momento così difficile chi può, secondo me, deve rendersi disponibile. Nonostante sia alluvionata anche io, ma più fortunata di altri, sono felice di essere stata utile. Poi come in tutte le cose serve chi parte per primo, altri volontari poi mi hanno seguita». Questa è l’esperienza di Michela Guidi che per 30 anni ha gestito una gastronomia e pasta fresca e che, nel pieno dell’emergenza, ha messo a disposizione la sua cucina professionale, seppur più piccola rispetto a quella di una mensa o di un ristorante, per preparare in una settimana 2mila pasti già sporzionati e consegnarli ai Romiti, quartiere messo in ginocchio dall’ esondazione de fiume Montone. «Io stessa ho subito dei danni abitando nella zona di Pieveacquedotto, ma nulla in confronto a quello che stanno vivendo tanti forlivesi – racconta Michela –. Domenica scorsa, insieme alla mia famiglia e mia cugina, in autonomia abbiamo preparato 150 porzioni di pasta al pomodoro da portare ai Romiti. Mi sono resa conto di essere una gocciolina in mezzo al mare. A noi poi si è aggiunta Loretta Rimini che, come me, su base volontaria ha fatto la spesa e si è unita in cucina».

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