Faenza, era scappata per andare al mare a Igea Marina: ora Bice potrebbe lasciare la casa di riposo

Faenza

Aria di libertà per Bice. L’81enne scappata dalla Rsa di Faenza diretta in Riviera cambierà amministratore di sostegno. Lo ha stabilito lunedì scorso il Tribunale di Ravenna ma a far scalpore è un’altra notizia: Bice potrebbe fare meno di questa misura protettiva. Con l’occasione il giudice, Cinzia Golfieri, ha manifestato la disponibilità a revocare la soluzione, a fronte del buon esito di una nuova perizia medico psichiatrica unita a un valido progetto di vita per reinserire l’anziana nella società. Ad annunciare il primo passo di un (quasi) lieto fine è l’avvocato della signora, Giuliano Lelli Mami, che evidenzia il primo traguardo spuntato dalla lista della sua cliente.

La vicenda

L’ex direttrice delle Poste era scappata all’inizio dello scorso aprile dalla Rsa che l’aveva accolta pochi mesi prima. Una fuga dettata dal disgusto per minestrine annacquate e prosciutto vecchio di cent’anni, ma soprattutto dalle nottate in bianco per le grida degli altri ospiti che si lamentavano invocando gli angeli. Sprezzante del freddo e in barba al bastone a cui era costretta dopo un intervento all’anca, si era diretta alla stazione, per poi cambiare il treno a Rimini, approdando infine a Igea Marina, nell’hotel “Flora“ dove aveva passato vacanze spensierate negli anni verdi. Trovare l’albergo chiuso non l’aveva scoraggiata bensì spinta ad aguzzare l’ingegno. Macinando una viuzza dopo l’altra era finita davanti alla Parrocchia del Sacro Cuore, bussando in cerca di consigli. Una volta rifocillata e accertato che non avesse subito maltrattamenti, il parroco e le forze dell’ordine avevano allertato la casa di riposo e, appunto, l’amministratrice di sostegno che si era detta impossibilitata a raggiungere l’assistita. Bice aveva passato la nottata su una sedia dell’Ospedale di Rimini, prima di esser caricata su un’ambulanza e riportata al punto di partenza, in un gioco dell’oca che non aveva gradito. «Sono nel pieno delle forze», aveva ripetuto a la donna, rimarcando che la morte era preferibile alla prigionia imposta da altri. Dalle colonne del Corriere di Romagna la storia era rimbalzata sino ai salotti televisivi, rendendo una fuggitiva la paladina degli anziani desiderosi dell’ultima parola sulla propria vita. Per lei si prospettava la coabitazione con altri, all’insegna della massima indipendenza. Ora la svolta. Uno a zero per Bice, dunque, mentre mezza Italia incrocia le dita trattenendo il fiato.

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