Deggiovanni, Cassiani, Fini, Kanaka e Palazzi a "Ibrida"


In coerenza con la sua natura, il festival delle arti intermediali Ibrida, organizzato da Vertov Project, e diretto da Francesca Leoni e Davide Mastrangelo, si propone in presenza e in remoto, “confondendo” dimensioni e modalità in un anno così particolare come il 2020. Quindi, dal vero e in streaming si può partecipare, oggi (ore 16.30) all’ExAtr di Forlì, alla presentazione della recentissima “Antologia critica della videoarte italiana 2010-2020” di Piero Deggiovanni, «una specie di diario di vita – lo definisce il critico – degli ultimi 10 anni passati sulla rete, che ha individuato 28 artisti capaci nei loro video di “ibridare” davvero, e di giungere a qualcosa di nuovo, una forma d’arte autonoma». E mentre la performance in diretta, ma fruibile solo online, di Mara Oscar Cassiani “Airmax. Aria al massimo”, apre il festival, oggi (ore 20.30), ci sarà doppia modalità, in presenza e in streaming, per gli eventi all’Arena San Domenico. Vi sarà nelle tre giornate la video installazione di Francesca Fini “Vanitas vanitatum”, mentre a esibirsi sono (ore 21), il visual designer Kanaka e la contrabbassista Caterina Palazzi: «È una live performance musicale e video in cui i due linguaggi creativi interagiscono sulla tematica del nostro alter ego – spiegano i direttori artistici –. Il contrabbasso è pensato come strumento orchestrale nonostante sia in solo, le sovraincisioni di bassi creano un’orchestra profonda innescando risonanze ed echi che spostano l’aria intorno alle fonti sonore. Il visual fa uso di tecniche ibride: immagini concrete che diventano digitali e poi di nuovo materiche, in un alternarsi ipnotico di visioni. Uno spartito di frame eseguito seguendo le atmosfere sonore, che lascia tuttavia spazio all’improvvisazione, irrompendo con squarci di luce. Un percorso introspettivo e disgregante che condurrà lo spettatore alla conoscenza del suo io più recondito e profondo».

Nelle diverse “stanze” virtuali raggiungibili attraverso il link www.ibrifafestival.it, sono raggiungibili invece gratuitamente, durante il festival, le video performance selezionate da Vertov e dai critici di riferimento. «Ibrida si conferma un caposaldo nella salvaguardia della purezza del linguaggio della video-arte – commenta Piero Deggiovanni – e dimostra d’altra parte l’accessibilità di questo linguaggio a qualsiasi pubblico, nella varietà delle mescolanze che tale forma di arte contemporanea è in grado di produrre». Ingresso: 6 euro a serata; abbonamento per tre serate in digitale: 6 euro. www.ibridafestival.it


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