Covid, Sambri: "La Cina? Meglio stare attenti alla variante Kraken dagli Stati Uniti"

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«Non daranno grandi problemi soprattutto a chi è vaccinato con tre o più dosi. Personalmente, però, se dovessi decidere a cosa guardare di più sul fronte de controlli preventivi rivolgerei la mia attenzione a ciò che sta accadendo negli Stati Uniti. Perché il tipo di virus che adesso sta facendo tanti danni in Cina in realtà qui da noi è già passato: scontrandosi, e perdendo, contro i nostri vaccini».
I tamponi positivi in Regione sono in calo numerico quotidiano quando si parla di coronavirus. Non per questo il lavoro dell’equipe in forza al professor Vittorio Sambri, all’interno del laboratorio unico Ausl Romagna di Pievesestina, viene a calare o è meno attento.


Il virus americano

«In Italia il virus presente negli Usa, ossia l’XBB 1.5, per ora non c’è. Almeno non è stato ancora trovato. Non sicuramente in Emilia Romagna. Abbiamo appena avuto a disposizione i dati dell’ultimo sequenziamento fatto su 120 campioni casuali e di questa variante, che semplifichiamo chiamandola Kraken, non c’è traccia».
Qualcosa di simile però è passato: «Un paio di mesi fa avevamo trovato la sua progenitrice. Che si chiama XBB. Ha circolato in maniera limitata in Romagna. Le differenze tra XBB e Kraken? Sono poche: tre mutazioni puntiformi sul gene della proteina F. Gli americani dicono che questa Kraken sia molto infettante. Attualmente negli Usa è il 30% del totale dei campioni esaminati. Negli Stati Uniti non stanno però facendo un sequenziamento abbondante quindi non si tratta di numeri enormi. Se da loro è al 30% è probabile che prima o poi arrivi anche qua. Questo non significa che porterà una malattia più grave di quelle già viste. Per quanto monitorato finora se uno è vaccinato da tre dosi in su problematiche ne dà poche. Come altre forme di coronavirus, incide invece sui non adeguatamente vaccinati soprattutto se soggetti deboli o a rischio».
Anche perché a ogni mutazione del virus pian piano si sommano anche modifiche e migliorie delle dosi di vaccino distribuite.
«Con gli aggiornamenti dei vaccini a Rna messaggero ora i vaccini sono profondamente diversi da quelli che per primi i sanitari hanno iniziato ad iniettarsi nel dicembre 2020. Ora siamo aggiornati fino ad Omicron 4 e 5».


Tra Romagna e Cina

La situazione romagnola com’è ora? «In questo momento stanno venendo fuori in maniera abbastanza prepotente una coppia di varianti nuove che si chiamano BQ 1 e BQ 1.2. Stanno diventando prevalenti sia in Romagna che in Emilia. Assieme alla BF7 che poi è quella che adesso sta schiacciando la Cina. Qui da noi BQ 1 e BQ 1.2 stanno prendendo il posto della BF7 che da noi circolava già più di un paio di mesi fa. Insomma: non possiamo sapere se la BF7 che ancora ora troviamo nei nostri tamponi sia arrivata dalla Cina o sia solo il residuo di quanto noi avevamo già avuto qui. Non è una cosa che deve preoccuparci. Noi abbiamo un tasso di vaccinazione con tre dosi che va oltre il 92% della popolazione. C’è anche chi ha fatto la quarta dose e tra i fragili ed anziani anche chi ha già avuto la quinta. La BF7 quindi non ha potere di fare particolari danni. In Cina sì, dal 2020 hanno fatto (con un proprio vaccino, diverso dal nostro) una campagna vaccinale che ha coperto appena il 40% della popolazione totale. Non gli anziani e i fragili, ma mirata alla forza lavoro. Il loro vaccino, il Sinovac, ha un’efficacia dimezzata rispetto a quelli in uso in Italia. Insomma in Cina l’infezione è stata tenuta sotto controllo principalmente con prolungati e rigidissimi lockdown severi. Ora hanno deciso che l’economia debba ripartire. Ma con pochi vaccinati e un vaccino che da minor garanzie, stanno pagando dazio a un’infezione che da noi non potrebbe mai incidere come da loro. In Romagna la BQ 1 e BQ 1.2 attuali sono ulteriori sotto varianti di Omicron che si comportano epidemiologicamente come Omicron. Insomma siamo abbastanza tranquilli. Sia per quanto succede in Cina sia per quanto succede negli Usa con la Kraken. Ma, visto quello che sta accadendo in questo momento con la Cina (dove chi arriva viene sottoposto a controlli con tampone) e risultati delle analisi alla mano, io sinceramente rivolgerei lo stesso sguardo solo agli Usa. Area che ora ha in sé una variante più nuova rispetto a quella cinese attuale, che da noi è già passata da tempo».

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