Cesena, Macfrut cambia rotta e si affida a una governance più collegiale: presentati i due comitati

Prende forma il nuovo corso di Macfrut, con un’idea di fondo: passare dal modello dell’uomo solo al comando a una strategia più collegiale, coinvolgendo di più l’intero substrato agroalimentare, dalle principali realtà del settore, che restano l’humus della manifestazione, alle loro rappresentanze del settore, fino agli esperti. Risponde a quella logica la rinascita di due comitati, che il consiglio d’amministrazione approverà verso fine mese.

Il due comitati

Il primo è quello degli stakeholder, del quale faranno tra l’altro parte le associazioni di categoria: avrà una valenza strategica e sarà importante soprattutto nella preparazione dell’edizione 2027 del Macfrut, ancora tutta da impostare. Il comitato scientifico sarà invece attivo da subito, anche per mettere a punto una convegnistica di alto livello fin dall’edizione in programma nella prossima primavera. Ne sarà segretario generale Bruno Mezzetti, del Politecnico delle Marche, che ha già collaborato con Macfrut, e ne faranno parte Antonio Ferrante, dell’Università di Milano, Stefano Giovanni La Malfa, dell’Università di Catania, Alessandra Borboni e Pietro Rocculi, dell’Università di Bologna, Stefano Predieri, ricercatore del Cnr, Valtiero Mazzotti, Stefano Boncompagni, direttore del Servizio Fitosanitario della Regione Emilia-Romagna, Biagio Di Terlizzi, direttore dell’Università di Bari, Lukas Bertschingher, dell’Istituto della Società Orticola Internazionale con sede in Svizzera, Maria Chiara Zaganelli, direttrice generale di Crea (il Consiglio per la ricerca in agricoltura), Giancarlo Colelli, dell’Università di Foggia. Per completare il gruppo, dovrebbe aggiungersi un altro nome o due. Lo ha comunicato Patrizio Neri, presidente di Cesena Fiera in carica da alcune settimane, durante l’audizione fatta due sera fa, in commissione consiliare, per fare il punto sulle prospettive di Cesena Fiera e del Macfrut.

Le scorie dello strappo

Intanto, non si sono ancora smaltite le scorie lasciate dallo strappo tra la compagine societaria di Cesena Fiera e l’ex presidente Renzo Piraccini, che ha contribuito non poco a dare spessore internazionale al Macfrut. Quest’ultimo considera «un errore» la decisione che è stata presa di non prolungare il suo incarico, per preparare adeguatamente la successione, come ha scritto in una lettera affidata ai gruppi di minoranza, che è stata letta in commissione (alla seduta non era personalmente presente lui, non essendo stato invitato a parlare, e il capogruppo di Cesena siamo noi, Marco Giangrandi, ha chiesto di organizzare un altro incontro per ascoltare dal vivo cosa ha da dire, ma ha seguito l’incontro, come ascoltatrice, sua figlia Valentina, un’altra figura importante della macchina organizzativa del Macfrut, che ha appena iniziato una nuova avventura professionale alla Fiera di Parma). Il sindaco Enzo Lattuca ha invece definito «disdicevole» il modo in cui Piraccini ha abbandonato polemicamente la nave prima della scadenza dell’incarico, che sarebbe stata nel prossimo mese di aprile, costringendo a sostituirlo in fretta e furia, visto che tre giorni dopo era in programma la partecipazione alla Fiera di Madrid, la più importante d’Europa in ambito ortofrutticolo.

Oltre chi gestisce

Patrizio Neri, pur elogiando il lavoro fatto da Piraccini per quattro mandati, così come apprezzamenti per i risultati ottenuti sono stati espressi anche dal sindaco, ha osservato che «si deve andare oltre chi gestisce le imprese», e questo vale a maggior ragione per società in mano pubblica, in cui un turn-over dopo un tot di anni è la regola (di solito i manager delle società partecipate dal Comune restano in carica per non più di due). Si è comunque detto certo che la squadra che sta portando avanti il lavoro è all’altezza del compito, a partire dalla solida direzione di Gigi Bianchi, che «ha grande conoscenza del settore ed è molto stimato dai suoi collaboratori».

Più sinergia con Rimini

Per quel che riguarda gli orizzonti del Macfrut, il presidente di Cesena Fiera, Patrizio, Neri ha annunciato che si rafforzerà «la sinergia con Rimini Fiera, con cui in passato non c’era mai stata una gran volontà di collaborare», e che invece ha «competenze, struttura, visione e contatti» preziosi per dare ancora più spinta. Senza alcuna paura che Cesena possa essere defraudata del suo tesoro, perché «solo il Comune può decidere il futuro di Macfrut», in quanto - ha ricordato il neo presidente - pur non avendo la maggioranza assoluta delle quote, ha l’80% dei voti.

Il dibattito in commissione tra i rappresentanti politici è stato molto vivace, con un intervento raro da vedere in quel contesto: Vittorio Valletta, capogruppo del Movimento 5 Stelle, ha ammesso che fu un errore il voto contrario alla scelta di spostare alla fiera di Rimini il Macfrut, che diede a suo tempo, quando guidava il gruppo di Cesena siamo noi. Il sindaco Lattuca ha inoltre messo l’accento sulle contraddizioni di altri esponenti dell’opposizione, da Marco Casali, di Fratelli d’Italia, a Enrico Sirotti Gaudenzi, della Lega, che da una parte esaltano Renzo Piraccini e dall’altra hanno contrastato e continuano a criticare la svolta di cui fu il motore: portare la grande manifestazione della filiera ortofrutticola fuori dai padiglioni di Pievesestina

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