Cesena, le sorelle a "Chi l'ha visto?" dopo la sentenza: "Ora dicci dov'è il cadavere di Manuela"

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C’erano anche le telecamere di “Chi l’ha visto?” mercoledì a Roma per l’udienza della Corte di Cassazione che ha reso definitiva la condanna a Costante Alessandri a 20 anni per la scomparsa della moglie Manuela Teverini. È davanti a quelle telecamere che le due sorelle di Manuela, Marinella e Antonella rinnovano l’appello a Costante per rintracciare il corpo: «Ora vuoi dirci dove l’hai messa? È un dovere nei confronti nostri e di tua figlia».

Sono passati 21 anni da quando Manuela Teverini è scomparsa nella notte, lasciando anche la figlia lisa che all’epoca aveva solo 4 anni. Tanti ce ne sono voluti perché da scomparsa si cominciasse a parlare, anche in termini giudiziari, di assassinio: un percorso tutt’altro che semplice ed i cui esiti non erano affatto scontati. Mercoledì sera la trasmissione di Rai 3 ne ha ripercorso le tappe principali fino alla giornata di martedì quando le telecamere di “Chi l’ha visto?” incontrano la famiglia Teverini e gli avvocati delle due parti davanti al tribunale.

Ci sono Marinella, Antonella e Gabriele i fratelli di Manuela e per la prima volta c’è anche Lisa, la figlia di Manuela Teverini. Ci sono anche l’avvocato della famiglia Carlotta Mattei e il difensore di Costante Alessandri Carlo Benini.

Benini è il primo, nel servizio, ad essere intercettato dalle domande di “Chi l’ha visto?” poco prima di entrare in tribunale: «Spero accolgano il nostro ricorso», è l’auspicio con cui entra in aula e quando la giornalista gli chiede se dopo tanti anni sia ancora convinto che Teverini si sia allontanata da sola, Benini chiarisce: «Io di questo aspetto non mi sono mai occupato. Quello che credo è che non ci siano le prove per definire Alessandri colpevole».

Parole che sarebbero state smentite a notte fonda dal pronunciamento della Corte che ha rigettato il ricorso rendendo definitiva la condanna a 20 anni e mettendo un punto fermo in quella che a lungo è stata la verità della famiglia e che oggi è anche verità giudiziaria: Manuela Teverini è stata uccisa, il suo assassino è Costante Alessandri, il marito. Che ne ha poi nascosto il cadavere.

«Se siamo qui è grazie alla tenacia della famiglia», ha detto l’avvocata Carlotta Mattei alle telecamere poco prima di entrare. Anche Lisa, la figlia, risponde alle domande della giornalista: «Non dormo da una settimana, ci ho pensato tanto e ho deciso di venire, ma mi è costato molto».

Parla di «tensione pura», Marinella la sorella che ha cresciuto Lisa dopo che era stata allontanata dal padre che la lasciava sola di notte, appena quattrenne, per andare a prostitute. Mentre Antonella, l’altra sorella, racconta: «Abbiamo un gran bisogno di giustizia».

Quando dopo due ore e mezza escono dal tribunale sono tutti molto provati, Lisa più di tutti, per lei è stata una esperienza particolarmente dura e preferisce non parlare. «Non aveva mai partecipato prima - spiega la zia Marinella - e per lei sentire quelle cose su sua mamma è stato terribile. Sentir dire là dentro che potrebbe essere andata da un amante od a divertirsi, con quella vita così trasparente che aveva Manuela fa un dolore...».

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