Sono passati oltre cinquant’anni da quando ascoltò le sue ultime lezioni, ma il cesenate Sarles Cellini non ha dimenticato la sua professoressa di italiano delle scuole medie. Si chiama Luisa Cellini Brandimarti, ha 96 anni compiuti e ha voluto farle di nuovo visita.
Consapevole di non potere continuare a vivere da sola nella propria confortevole abitazione di Ravenna, da circa sei mesi l’insegnante ha scelto di essere aiutata dimorando alla “Casa di Riposo di San Lorenzo”, a San Pietro in Vincoli. Già nel maggio del 2016 Sarles Cellini l’aveva incontrata durante le prime ricerche sulle proprie radici. Ora le ha consegnato il secondo libro nato dagli approfondimenti fatti sulla saga della sua famiglia. Si intitola “Il ritorno dei Magnifici 13 La famiglia Cellini: 500 anni di storia di Romagna per la libertà” . La professoressa aveva risposto con una lettera a quel primo dono ricevuto: «Una mattina – aveva scritto – sento suonare il campanello: guardo dal balcone e vedo un mio “vecchio” scolaro che non ho mai dimenticato per le buone qualità che lo distinguevano. Aveva con sé un libro da donarmi, dal titolo “I Magnifici 13” (tutti Cellini). Si tratta della storia di famiglie antiche, povere, come la maggior parte della popolazione dei secoli passati. Nonostante tutto, però, i Cellini erano impegnati con serietà e soprattutto buona volontà in un tentativo, che nel tempo e con l’impegno di tutti, sfocerà in una situazione di benessere e libertà, di pensiero ed azione, della quale, sono tutti ancora oggi orgogliosi. È una ricerca, questa di Sarles Cellini, scrittore improvvisato ma da non trascurarsi, puntuale, che si sofferma anche alle credenze popolari e che trova conferma nei registri delle parrocchie. Ecco perché la narrazione è da considerarsi un “atto d’amore” verso i predecessori, come riconoscenza per il benessere di oggi».
Sarles e la sua insegnante hanno due cose in comune: la data di nascita del 9 giugno rispettivamente del 1954 e del 1925 e il cognome Cellini, che dal comune antenato di nome Domenico si dividono due fratelli. Il primo di nome Giuseppe Antonio nato nel 1712 di San Zaccaria riguarda Luisa e il secondo di nome Girolamo nato nel 1718 è collegato con Sarles.
Nei ricordi di Sarles è rimasto scolpito in particolare un momento in cui la sua insegnante lo valorizzò, nel giugno 1968: «In terza media – racconta – all’esame di Scienze Naturali portai una grande cassetta di legno con una interessante collezione di insetti assieme a numerose ricerche sugli stessi animali. La professoressa di italiano Luisa Cellini Brandimarti chiamò il presidente della commissione d’esame per assistere alla mia esposizione e ciò contribuì all’esito finale del voto 10 in Scienze naturali. Era uno dei primi piccoli miracoli della vita».