In attesa di capire quando la palla passerà ufficialmente da Giuseppe Deni a Ulisse Savini, sono due le questioni che sono sul tavolo colorato di rossoblù di questi giorni. La prima è quella legata alle tante scadenze economiche (prima fra tutte, quella del pagamento entro il 15 giugno degli stipendi della prima squadra) che attendono l’Imolese nelle prossime settimane, la seconda è quella legata allo stato del Bacchilega.
La casa dell’Imolese, infatti, accusa visibilmente il segno di due anni di abbandono (o quasi) al proprio destino: la panchina con il tetto rotto del campo 1 del centro tecnico rossoblù è stata solo la prima di tante situazioni evidenti di una incuria denunciata nello scorso fine settimana dal club “Imolese Ci Siamo Sempre”, il quale ha emesso un comunicato (oltre a pubblicare sul profilo Fb del club delle foto eloquenti, una delle quali raffigurante una lepre morta all’interno della casa dei rossoblù) per denunciare il decadimento di quello che era il fiore all’occhiello della società all’epoca di Spagnoli.
«Se le parole hanno un senso (e lo hanno) è il caso di usarle con chiarezza. L’Imolese calcio non è stata ceduta, ma abbandonata. E questo lo si capisce in modo chiaro, oseremo dire in modo “fotografico” da quella che è la realtà del centro di allenamento Bacchilega: abbandono, incuria, carcasse di animali morti ed erba alta un metro ovunque. Ci piange il cuore vedere così ridotto il nostro centro tecnico, punto di riferimento di centinaia di bambini, ragazzi, genitori e prima squadra. Ma è la fotografia di quello che hanno fatto negli anni gli ultimi proprietari: stare a Imola, vivere alla giornata e lasciare andare tutto in malora. E questo nonostante gli sforzi e il lavoro encomiabile di staff e addetti ai lavori che hanno fatto di tutto per far sopravvivere e gestire la continua emergenza. Ci piacerebbe un giorno uscire da questa improvvisazione e da questo stato emergenziale, per trovarci di fronte progetti, investimenti, numeri e programmi. La realtà molto triste è questa, la altre chiacchiere non ci interessano».
A stretto giro di posta l’Imolese ha risposto con due comunicati comparsi sulla pagina Fb del club e firmati da Ulisse Savini, che è di fatto il plenipotenziario dell’Imolese. Nel primo si leggeva quanto segue: «Imolese Calcio 1919, facendo seguito alle parole di Ulisse Savini all’incontro con i tifosi, tese a creare un clima di maggiore empatia e collaborazione, riconoscendo l’importanza del Centro Bacchilega, rilancia il proprio impegno affinché il centro Bacchilega torni a essere il gioiello che tutti conosciamo e apprezziamo».
Nel tardo pomeriggio di domenica, poi, Savini ha poi rilanciato: «Imolese Calcio 1919 comunica che con oggi si dichiara conclusa la stagione sportiva agonistica al centro sportivo Bacchilega. Da domani (ieri, ndr) il centro sarà chiuso fino al 19 giugno per lavori di manutenzione generale sia ai campi che alle strutture spogliatoi, ampiamente previsti e programmati da tempo».
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