Calcio C, Rimini: tre ko di fila all'inizio del ritorno non si vedevano da quasi 100 anni

Tre sconfitte consecutive all’inizio del girone di ritorno. Un dato negativo che fa arrossire se si va indietro nel tempo. Perché non è un evento facile da trovare, anzi si tratta di un episodio raro, quasi centenario.

L’ultima volta tra le due guerre

Infatti quando successe la squadra biancorossa non si chiamava neppure Rimini visto che l’attuale denominazione fu coniata nel 1939-40. Ma eravamo ai tempi della Libertas e precisamente alla stagione 1926-27, quindi proprio in mezzo alle due guerre mondiali. In quel campionato il Rimini cominciò il girone di ritorno appunto con tre passi falsi contro il Russi in trasferta (3-1), con il Baracca Lugo in casa (0-2) e a Forlì (2-0). Quindi quasi un secolo senza questa performance negativa, fino a sabato scorso dove la sconfitta per 1-4 contro la Virtus Entella ha fatto seguito a quelle di Cesena e San Donato Tavarnelle.

L’ultimo 1-4 quasi 38 anni fa

È chiaro che in questo periodo di vacche magre i numeri negativi salgono alla ribalta così come succede il contrario quando tutto fila per il verso giusto. Ora si tratta solo di restare aggrappati ad un albero aspettando che passi la tempesta. Un altro dato statistico negativo riguarda l’1-4 casalingo. Anche qui bisogna fare un bel passo indietro, non come prima, ma comunque di una certa rilevanza ugualmente. Infatti era il campionato di serie C1 ed era il 29 aprile 1984. Al Romeo Neri scese il Vicenza di Albertino Bigon e i veneti vinsero in goleada. Si trattava della 12ª giornata di ritorno, alla fine il Vicenza arrivò terzo (47) ad un punto di distacco dalla coppia Parma-Bologna (48) mentre il Rimini si piazzò al 12° posto solitario a quota 30 punti e si salvò. Andarono in serie B ducali e felsinei, retrocedettero in serie C2 Prato (27), Fano (26), Fanfulla (25) e Trento (12).

Il peggio è passato?

Cesena e Virtus Entella fanno parte dell’elite di questo campionato e quindi sotto certi aspetti ci si poteva aspettare di restare a mani vuote. Sicuramente meno contro il San Donato Tavernelle anche se la squadra toscana ha fatto la voce grossa pure domenica a Carrara e poco prima a Fiorenzuola mentre in casa zoppica. Ora il calendario propone la trasferta di Olbia, lo scontro diretto in chiave play-off con la Lucchese al Romeo Neri e infine la trasferta di Alessandria dove la società piemontese preme per giocare il 1 febbraio ma il Rimini per ora non ha intenzione di esaudire la richiesta. Tre partite che sono nelle corde di Gabbianelli e compagni senza se e senza ma. È ragionevole pensare che il peggio sia passato, dunque, altrimenti vorrebbe dire che il Rimini è entrato definitivamente nel tunnel della crisi anche se sono tre mesi che i conti sono inferiori rispetto ai primi 60 giorni di campionato.

Quasi sicuramentela trasferta di Olbiasarà vietata ai tifosi

Non c’è ancora l’ufficialità ma si va verso il divieto della trasferta ai tifosi biancorossi per quanto riguarda la partita di Olbia in programma domenica in Sardegna. Questo per i fatti accaduti nel derby con il Cesena. Del resto gli stessi tifosi bianconeri domenica a Sassari non c’erano, quelli che abitavano nella provincia di Forlì-Cesena, invece gli altri sono entrati allo stadio. È chiaro che chi ha già comprato il biglietto dell’aereo, che difficilmente sarà rimborsato, potrà sempre recarsi in Sardegna domenica ma giusto per fare una gita non certo per entrare allo stadio di Olbia. Per quanto riguarda la squadra, oggi pomeriggio è prevista la ripresa allo stadio Romeo Neri.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui