Venticinque anni e mezzo. È il tempo trascorso dall’ultimo (e anche unico) viaggio del Cesena al Velodromo Pavesi, la casa del Fiorenzuola, dove il Cavalluccio tornerà domani dopo un quarto di secolo. Era la stagione di grazia 1997-1998, chiusa con l’immediato ritorno in Serie B, e aperta da due derby regionali, uno sentitissimo e l’altro assolutamente inedito: il 31 agosto 1997 il Cesena di Corrado Benedetti debuttò in campionato battendo il Modena (1-0, gol di Comandini) e la settimana successiva affrontò la prima trasferta della stagione salendo appunto in uno stadio fino a quel giorno inesplorato, che ancora oggi ospita le partite del Fiorenzuola.
La nostalgia del passato
Venticinque anni e mezzo dopo, fa un certo effetto soprattutto il tabellino di quella partita (0-1, qui il video di Museo bianconero). Ad esempio, a guidare la difesa degli emiliani c’era un certo Stefano Pioli, oggi allenatore del Milan, che alla sua sinistra aveva il ruvido terzino mancino Massimiliano Farris, oggi vice-allenatore dell’Inter. Venticinque anni fa erano compagni, oggi sono acerrimi rivali. Durante l’intervallo, invece, entrò il gioiellino del Fiorenzuola, che ai tempi stava ai rossoneri come Stiven Shpendi sta oggi al Cesena: il ventenne Luca Toni, che 9 anni dopo avrebbe vinto il Mondiale a coronamento di una carriera formidabile cominciata proprio in provincia tra Modena, Empoli e appunto Fiorenzuola. A telecomandare dalla panchina la squadra emiliana c’era Alberto Cavasin, che un anno dopo sarebbe entrato nella storia del Cesena pendendo il posto di Corrado Benedetti in B e riuscendo a salvare la squadra con un girone di ritorno memorabile. E il Cesena che espugnò il Pavesi? Era una fuoriserie che alle due estremità aveva un portiere e un centravanti che, a distanza di un quarto di secolo, domani pomeriggio torneranno a sfidare il Fiorenzuola con un ruolo diverso: Cristiano Scalabrelli era il numero 1 della Romagna bianconera 25 anni fa e oggi è il preparatore dei portieri, mentre Massimo Agostini, 25 anni fa centravanti e match-winner della partita con un gol al 7’, oggi è il responsabile dell’area tecnica del Cesena. Domani uno sarà in panchina e l’altro in tribuna. Curiosamente, nel centrocampo di quel Cesena c’era Matteo Superbi, oggi direttore sportivo della Virtus Entella, mentre nella rosa del Fiorenzuola c’era l’attaccante Francesco Micciola, oggi direttore sportivo dell’Ancona, dunque tre dirigenti delle prime quattro in classifica del Girone B.
Inversione di tendenza
Fiorenzuola e Cesena si ritrovano dopo 25 anni e mezzo al Pavesi, ma anche dopo quattro mesi dall’emozionante 2-1 dell’andata, quando un rigore di Simone Corazza in pieno recupero consentì al Cavalluccio di vincere una partita letteralmente dominata e rovinata solo da un errore di Tozzo nel primo tempo (gol regalato a Mastroianni dopo il vantaggio firmato da Albertini). Se un girone fa al Manuzzi era il Fiorenzuola a guardare il Cesena dall’alto, oggi è l’esatto contrario perché gli emiliani sono sprofondati. All’andata la squadra di Tabbiani volava e arrivò all’Orogel Stadium addirittura al comando della classifica assieme alla Reggiana a quota 18 e con il Cesena a -3. La musica è completamente cambiata un girone dopo: se gli uomini di Toscano hanno cominciato a cambiare passo proprio in quel mese di ottobre, il Fiorenzuola ha inchiodato nel ritorno: nelle prime 9 giornate del girone discendente gli emiliani hanno totalizzato appena 5 punti, cioè 13 in meno rispetto all’andata. Solo l’Imolese ha un fatturato peggiore del Fiorenzuola nel ritorno, ma la squadra di Tabbiani è quella che nella differenza tra i due tempi (primi 45 minuti e ripresa) ha perso più punti di tutti.