Bonaccini a Rimini: “Andate a colpire i no Vax, non chi si è dato da fare durante il Covid” – Gallery

È il 1903 quando un gruppo di ferrovieri approva la delibera che dà il via libera alla Camera del lavoro di Rimini. La segretaria generale della Cgil di Rimini, Isabella Pavolucci, legge alcune parole del documento di 120 anni fa ed è il momento con cui si apre il XIX Congresso nazionale della Cgil. La “numero uno” sindacale mette in fila temi di stretta attualità che poi verranno ampiamente approfonditi nella relazione del segretario Maurizio Landini (altro articolo a pagina 4): dalla guerra (da ripudiare) alla repressione delle donne in Iran e in Birmania, fino alla misure ampiamente criticate e inserite nella legge di bilancio.

Quando si parla di salute e lavoro Pavolucci chiede a gran voce di tutelare i più fragili e di dare speranza alle nuove generazioni. Ribadito lo stretto legame con la Resistenza, la segretaria sottolinea antifascismo e lavoro, due valori che «diedero avvio alla Resistenza che sconfisse il fascismo».

Al sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad, spetta il compito di fare gli onori di casa, però una questione la pone con forza: i tagli alla sanità. «Mi spiace si continui a considerare l’investimento nella sanità come un orpello» destinato a fare «quadrare i conti dello Stato».

Il governatore Stefano Bonaccini ricorda come da anni l’Emilia Romagna sia in vetta alle classifiche dei tassi di crescita e insieme alla Puglia sia stata la prima regione a prevedere il reddito di solidarietà. «Diciamo no – aggiunge – a tagli indiscriminati a misure che servono a evitare la disperazione», anche se non si «può vivere di solo assistenzialismo».

Quindi? «Serve un lavoro sicuro e certo, altro che flat tax, serve tagliare il costo del lavoro, alzare le buste paga e le pensioni».

Affrontando la questione energetica Bonaccini ribadisce il sì al Rigassificatore a Ravenna perché «dicendo no a tutto poi sono state pagate le bollette più care del mondo».

Il Rigassificatore «non è il futuro, è la transizione» che porta ai «dodici chilometri di Parco eolico» previsti in mare davanti alle coste romagnole.

Anche Bonaccini getta sul tavolo il «valore costituzionale dell’antifascismo» e la necessità di accogliere chi scappa da guerra, povertà, soprusi. «Per due volte abbiamo detto sì ad accogliere migranti a Ravenna e lo faremo tutte le volte che ce lo chiederanno, altro che porti chiusi o prima gli italiani».

A proposito di scuola il presidente stigmatizza i tagli che portano a «classi pollaio» e alla «chiusura dei plessi più lontani». Ricorda quindi l’impegno della Regione per rendere gratis gli asili nido azzerando le liste di attesa. Discorso analogo per i tagli alla sanità, «inaccettabili».

Finale dedicato all’ex ministro Speranza coinvolto nell’inchiesta sulla pandemia. Bonaccini ricorda il lavoro «fatto assieme, senza strumenti, senza esperienza». Morale. «Invece di colpire chi si è dato da fare si vadano a colpire i no vax che imbrattano le sedi sindacali in nome di teorie antiscientifiche».

La vice presidente del Senato Anna Rossomando ha infine l’occasione di mettere in fila le priorità della maggioranza: «Innalzamento dei salari, lotta alla precarietà, una legge sulla rappresentanza sindacale e un deciso stop ai contratti pirata».

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