Basket, Foiera a 47 anni è campione d'Europa

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«La vittoria è per mia mamma Silvana che ci ha lasciato qualche settimana fa. Stava male da tempo e io non volevo partire per gli Europei, lei ha insistito e mi ha detto: “Vai”. Sono partito il 24 giugno e lei è morta il giorno dopo, ma so che dall’alto mi ha dato una mano, come sempre».

Campione d’Europa

Francesco Foiera è reduce dalla vittoria con l’Italia Underdogs al campionato Europeo Over 45 a Malaga, l’ultima gioia di una carriera che si perde nella notte dei tempi. Il pivot cesenate (classe 1975) è stato il totem della selezione azzurra allenata da una vecchia conoscenza del basket forlivese come Giorgio Valli. Oltre a Foiera, c'erano tanti romagnoli d'adozione, califfi che per anni hanno calcato con successo i parquet di casa nostra hanno continuato a farlo fino a qualche settimana fa come Rodolfo Rombaldoni, faro dei Baskers Forlimpopoli in C Gold. La rosa dei campioni europei comprende Flavio Bottiroli, Alessandro Abbio, Christian Cappanni, Marcello Folesani, Davide Compagni, Giacinto Spinaccio, Matteo Tassinari, Gabriele Ruini, Davide Gorini e Damiano Dalfini.

Corsa all’oro

Gli Underdogs hanno fatto percorso quasi netto, fino alla vittoria in finale (55-42) con la Spagna C, l’unica squadra che era riuscita a battere gli Underdogs nel girone eliminatorio. Per il resto una cavalcata trionfale fino alla vittoria con l’altra selezione italiana (col forlivese Andrea Porcellini) nei quarti, quindi trionfo con la Serbia in semifinale e coppa alzata dopo il match con la Spagna.

Alto livello

«Non eravamo i favoriti, ma ce l’abbiamo fatta, premiando l’impegno del presidente Selva e del dirigente Ponzellini. Abbiamo vinto perché eravamo un bel gruppo, eravamo allenati bene grazie a una garanzia come Giorgio Valli. In più, avere giocatori ancora impegnati nei campionati minori è stato un bel vantaggio». Ma quando Foiera aveva 20 anni, cosa pensava dei 45enni che giocavano e non mollavano mai? «Li vedevo come dei bolliti nel paiolo, poi io ne ho 47. Però come tanti miei compagni ho ancora il fuoco dentro e quella di Malaga è stata una gran bella esperienza. La competizione è stata vera, seria, di livello, con corse e botte sotto canestro. Un agonismo incredibile ed è stato splendido arrivare fino in fondo con un grande gruppo. C’erano mia moglie Silvia e le mie figlie Sofia ed Eva, insieme a mia mamma che tifava da lassù». L’anno prossimo finalmente riposo? «Macché. Ci sono i Mondiali Over, bisogna allenarsi».

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