Basket A2, Lotesoriere: "L'OraSì meritava una gara in più"

Fino alla fine, senza rimorsi e con pochi rimpianti. L’avventura dei “leoni giallorossi” si conclude con uno 0-3 ingiusto, almeno per quello che si è visto in campo, nelle tre sfide che in sei giorni hanno mandato in finale Cantù e in vacanza i guerrieri di Lotesoriere. Dopo che a un minuto dal termine c’era stato il canto del cigno di Tilghman che aveva regalato ai tifosi l’ultima illusione.

«La mia squadra è stata fantastica e io non posso che essere onorato e felice di averla condotta fin qui, ringraziarla e salutare tutti, sperando nei prossimi giorni di vivere i momenti di festa».

Attacca così il tecnico ravennate, ancora amareggiato per l’epilogo della gara. «Grazie di cuore a tutti per questa stagione fantastica, anche se adesso concedeteci un sorriso amaro, perché la sensazione di aver meritato almeno una gara in più è forte e purtroppo è stata cancellata da qualcosa che abbiamo visto chiaramente. Però usciamo a testa altissima e siamo molto fieri di quello che abbiamo fatto».

Il focus su garatre

Rivivendo poi gli episodi negativi del match, che in una gara punto a punto hanno determinato il risultato finale, Lotesoriere non può far altro che ammettere gli errori commessi dai suoi ragazzi. Ma anche la loro capacità di riuscire sempre a risorgere dopo avere incassato parziali negativi, riuscendo in tutte tre le gare a tenere in bilico in punteggio fino al termine di fronte a un avversario più lungo e più esperto. «Le recriminazioni sono su alcuni piccoli particolari, frutto dell’inesperienza a questi livelli di molti dei miei ragazzi. Quegli errori nel computo finale contano, ma voglio anche evidenziare che in questi play-off siamo cresciuti, secondo me, non disputando magari delle belle partite ma riuscendo però ugualmente a restare sempre in corsa pure con qualche rotazione in meno a volte anche per mia scelta».

Nonostante la sconfitta, Lotesoriere elogia la crescita generale dei suoi giocatori. «Devo dire che il bilancio da questo punto di vista è totalmente positivo e quindi sono contento che questi ragazzi potranno raccontare di aver fatto dei miglioramenti individuali che sono coincisi con i grandi risultati di squadra. A sottolineare questo aspetto, credo che l’immagine di questo progresso, anche all’interno della singola partita, sia stata quella di Berdini, classe 2003, che dopo aver sofferto la pressione avversaria, è stato poi il protagonista del break che ci ha portato a condurre la gara. Questi sono bei segnali che ci restano dentro anche individualmente come allenatore. Nei prossimi giorni, dopo avere sbollito la delusione, spero di festeggiare in modo degno quello che i ragazzi hanno fatto in campo».

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