Il nuovo libro di Roberto Grassilli: l'intervista

Si intitola I famosi gomitoli di Arianna la nuova fatica editoriale dell’illustratore riminese d’adozione Roberto Grassilli.

«Il cuore di questa storia è un breve racconto della scrittrice Lia Celi – racconta l’autore –, nato per una antologia dedicata ai labirinti esistenti nel mondo che poi non è stata realizzata. A me piacque appena letto, così domandai a Lia se potessi farci qualcosa. A quel punto ero autorizzato a procedere ma non avevo ancora chiaro in cosa trasformarlo: un racconto illustrato, un album per bambini, un fumetto. L’incontro con Sabir Editore, proprio nel momento in cui stava pensando di pubblicare i suoi primi graphic novel, ha risolto i dubbi».

Com’è stato tornare al fumetto?

«Emozionante e un po’ vertiginoso, come quando si torna in una casa o un villaggio in cui si è nati e cresciuti, dopo molti anni. Si ritrovano affetti, si ricorda quella passione che ti aveva fatto cominciare a dividere un foglio in riquadri. Però c’è anche quella sensazione strana di chi è diventato grande e le cose non le vede più con la stessa prospettiva. Un po’ di struggimento ma ancora molto amore».

Quali licenze poetiche si è preso rispetto alla storia di partenza?

«Nel racconto di Lia c’è tutta la parte della vicenda che si svolge dentro al labirinto di Cnosso, quello della mitica storia di Teseo, di Arianna e del Minotauro. L’eroe, ormai anziano, porta il nipotino Alypios a visitare il luogo delle sue imprese leggendarie che nel frattempo è diventato un’attrazione turistica. Dei dialoghi fra il nonno e il ragazzino, dei loro scambi comici ma anche rivelatori della complessa, irrisolta personalità di Teseo, ho conservato il più possibile la scrittura brillante di Lia. Però un libro di cento pagine aveva bisogno, nel suo piccolo, di ispessire la vicenda come si fa quando si trasforma un racconto in un film o in una serie tv. Quindi ho lavorato su un “prima” ma anche su un “dopo”, molto dopo: con il pretesto di un doppio anniversario mi sono divertito a far partire tutto da uno studio televisivo, dove il nipote Alypios, a sua volta ormai adulto, racconta di quel viaggio assieme al nonno, trent’anni dopo. Ma ne sono passati anche settanta da quando Teseo ha sconfitto il Minotauro. Perché è qui che mi sono preso la licenza narrativa più spericolata: tutto il fumetto si svolge in un’epoca imprecisa, in cui ci sono elementi del passato mitologico ma anche tecnologie moderne; ci sono abbigliamenti dei secoli recenti e mezzi di trasporto strani, ibridi. Ho pensato in questo modo di “sospendere” nel tempo questa storia con protagonisti miti immortali come Arianna e Teseo».

A chi si è ispirato per disegnare i personaggi?

«A differenza dei libri precedenti, rivolti a lettori molto giovani, ma anche rispetto agli anni di lavoro satirico di strisce e vignette, qui mi serviva un segno più realistico. Così ho coinvolto qualche amica e amico che si è lasciato ritrarre per fare piccole apparizioni dentro le mie tavole disegnate. Come gioco fra me e il lettore ci sono anche camei di personaggi famosi, più o meno nascosti. Per il ruolo preminente della principessa Arianna, quella del filo e dei gomitoli del titolo del libro, ho deciso invece che volevo la persona giusta su cui lavorare un po’ di più a fondo. E appena mi sono messo a pensare all’aspetto che avrebbe dovuto avere, mi è venuta in mente la mia amica attrice riminese Sara Galli, anch’essa autrice di libri per ragazzi, che si è pazientemente prestata per un po’ di “pose”, così come richiedeva la sceneggiatura del fumetto. Un risvolto divertente: diverse persone che hanno comprato il libro qui a Rimini hanno detto subito: “Ma questa è Sara!”».

A chi consiglierebbe di leggerlo?

«In questi ultimi anni in cui mi sono dedicato soprattutto a pubblicazioni per ragazzi, credo di aver capito definitivamente di essere un autore con varie voci, più linguaggi sovrapposti insomma. Forse dipende dal fatto che disegno davvero da molti anni e ho attraversato parecchi ambienti o forse, nel bene e nel male, sono un po’ intricato di mio, nonostante mi impegni costantemente a cercare di rendere più semplice il mio lavoro. Questo nuovo “I famosi gomitoli di Arianna”, fumetto consigliato ufficialmente dagli 11 anni, credo possa divertire anche i genitori dei suddetti preadolescenti e magari anche oltre, visto che qui Teseo è un nonno che fa i conti con i suoi ricordi».

Progetti futuri?

«Sto illustrando un libro della collana “Fatterelli bolognesi. Storie della storia di Bologna” (edizioni Minerva). Ancora una volta ho dovuto cambiare l’approccio disegnato perché questa vicenda ci porta nella città ai tempi dell’Impero Romano, quando era “Bononia”; dovrebbe uscire in autunno. Sto lavorando anche su un racconto natalizio, sui generis, dove sono nuovamente sia lo scrittore che il disegnatore. È un progetto con Sabir Editore, con cui ho condiviso felicemente questi ultimi tre anni di lavoro. Speriamo di farcela in tempo per le festività di fine anno».

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