Anche Forlì s'interroga su quali teatri nel futuro

Il virus non li ha fermati: a parte la parentesi estiva, cinema, teatri, sale da concerto sono chiusi di fatto dall’8 marzo scorso. Ma Accademia Perduta e Masque, Città di Ebla, Teatro delle Forchette ed Elsinor, protagonisti da decenni dei palcoscenici romagnoli, non si sono arresi. Dopo i primi momenti di disorientamento, tutti si sono rimboccati le maniche pensando a cosa fare per il teatro e per le comunità.

«Certo, qualche mese fa eravamo più fiduciosi – afferma con un po’ di malinconia Claudio Casadio, direttore artistico, con Ruggero Sintoni, di Accademia Perduta/Romagna Teatri – tanto che avevamo anche riprogrammato alcune tournée importanti, come quella di “La classe”. Ci aveva illusi infatti la riapertura di ottobre, alla fine frustrante, disarmante e anche dolorosa. Ma… “a’ dà passà a nuttata”: cerchiamo di cogliere anche gli aspetti positivi, per esempio il fatto che gli autori stiano preparando tanti progetti nuovi. Non abbiamo mai smesso di lavorare infatti, con diverse opere già in prova al Piccolo di Forlì che debutteranno in diretta streaming».

Allo streaming invece dice di no Claudio Angelini. Città di Ebla a ottobre è riuscita a realizzare il festival Ipercorpo, «e avremmo portato a Genova in novembre un nuovo spettacolo, Il dottor Semmelweis di Céline con Marco Foschi, ma ci siamo dovuti fermare. Ora pensiamo comunque a maggio per la nuova edizione del festival: non perché sottovaluti il problema, ma i dati Agis dicono che fra i 350.000 che hanno assistito a spettacoli dal 15 giugno al 25 ottobre, è emerso un solo caso di contagio da Covid-19! Mi sembra allora che tenere chiusi i teatri e aperti chiese e centri commerciali riveli debolezza di fronte a determinati centri di potere. Quindi, grazie al progetto Forlì. Soglie, insieme a Ibrida e probabilmente Sunset con il suo Meet the docs!, useremo per le azioni del contemporaneo a Forlì il teatro-tenda del piazzale di Exatr: una “casa allargata”, e appena si potrà metteremo in scena Il dottor Semmelweis. Cercheremo anche di riprendere i Convivi programmati per l’autunno, mentre stiamo per iniziare un… progetto anti Covid, che proietterà Forlì e la Collezione Verzocchi su una ribalta nazionale. Lo streaming? Sono fra quelli che lo ritengono una corbelleria, perché un atto artistico avviene quando i corpi si trovano insieme. Quindi, anche in condizioni di… clandestinità, costruiremo occasioni perché le persone ricomincino a incontrarsi. Su questo chi fa teatro ha infatti una grande responsabilità, sa che il rischio è nella natura stessa del suo lavoro ma tutti, specialmente le realtà più leggere, devono farsi sentire, non restare sedute ma riaccendere il fuoco intorno al quale ritrovarsi per essere comunità. L’uomo non è solo vita “biologica”, ma molto altro: e chi ce lo vuole fare credere forse ha proprio lo scopo di tenerci nella malattia…».

La Collezione Verzocchi da Palazzo Romagnoli di Forlì si appresta a entrare nello spazio del web. Claudio Angelini e Città di Ebla fra i progetti prossimi hanno anche quello di una “galleria” di interventi che corredino ogni dipinto. «Pensiamo a un portale – spiega infatti Angelini – dove personaggi dell’arte italiana adottino un quadro della Collezione e ne parlino. Si proseguirebbe così la narrazione su questo mondo inaugurata da un imprenditore illuminato negli anni Cinquanta, mostrando la vicinanza fra i mondi del lavoro, dell’arte e dell’impresa. Non è un caso che l’idea parta proprio da Exatr, un luogo del lavoro diventato luogo di arte: di un’arte produttiva. E siccome pensiamo che la Verzocchi qualifichi e definisca Forlì forse ancora di più dello stesso Razionalismo, ci auguriamo che ci sia chi – forse l’Amministrazione? – sposi la nostra idea di una ideale prosecuzione di questo racconto, commissionando opere che narrino il mondo del lavoro di oggi: un progetto che inizia in questo 2021, quindi, ma destinato a proseguire». M.T.I.

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