A Cesena "8 ½" di Fellini nelle foto di Paul Ronald

Cultura

CESENA, L’arte e il cinema d’estate a Cesena, non “saltano” nonostante il Coronavirus. La città si prepara alla bella stagione proponendo un ricco calendario di eventi e iniziative che interesseranno le arti, dal grande schermo alla fotografia.
Si comincia sabato 27 giugno alla Galleria d’Arte del Ridotto con la mostra curata da Antonio Maraldi del Centro Cinema Città di Cesena dal titolo “Fellini ritrovato. 8 ½ nelle foto inedite di Paul Ronald”. Si tratta di un’esposizione realizzata con gli scatti da set, rimasti inediti per decenni, di Paul Ronald, fotografo di scena ufficiale del film. Dagli oltre 2.200 negativi e dalle 250 diapositive a colori, donate dal fotografo stesso al curatore, è scaturita una mostra, inizialmente di sole 50 immagini, accolta tra le iniziative proposte dal comitato nazionale delle celebrazioni felliniane.
La mostra è già stata ospitata a Rio De Janeiro, Helsinki, Bratislava ed entro la fine dell’anno andrà a Lisbona, Gerusalemme, Los Angeles. L’esposizione cesenate – organizzata dal Centro Cinema Città di Cesena in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna – avrà però una sua peculiarità sia per il numero di foto esposte (oltre 60) che per l’originalità in quanto diverse verranno svelate al grande pubblico per la prima volta.
Per anni rimasti nella soffitta del fotografo, vengono alla luce, in occasione del centenario felliniano, i negativi scattati da Paul Ronald sul set di 8 ½ (1963). Negativi donati al curatore, frutto di una lunga amicizia e frequentazione, iniziata a Cesena nel 1998 in occasione della sua prima personale, nel corso della prima edizione di “CliCiak”.
Ronald, fotografo stabile nella troupe di Luchino Visconti da La terra trema (1948), era stato espressamente chiamato da Fellini per “8 ½” dopo averlo visto all’opera e averne apprezzato le qualità umane e professionali sul precedente “Le tentazioni del dottor Antonio”, episodio del collettivo “Boccaccio ’70” (1962). Il fotografo francese entrò in perfetta sintonia con la vena creativa del regista riminese e restituì egregiamente atmosfera, pause, personaggi e scene della lavorazione di quello che sarebbe diventato uno dei capolavori assoluti non solo della filmografia felliniana ma dell’intera storia del cinema.

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