Tarozzi: «Ho già fatto corse importanti ma il Giro è il top»

Se dipendesse da lui avrebbe provato ad andare in fuga già nel corso della presentazione delle squadre, avvenuta ieri sera al Castello del Valentino di Torino. E quando domani si abbasserà la bandierina di partenza da Venaria Reale, il primo obiettivo di Manuele Tarozzi sarà sempre quello: scattare e andare in fuga per dare visibilità a sé stesso e alla Vf Bardiani, per conquistare punti del Gran Premio delle Montagna e, perché no, per cercare di non venire raggiunto fino all’arrivo. Il faentino Tarozzi sarà l’unico romagnolo presente a questo Giro d’Italia e per lui si tratterà dell’esordio assoluto alla corsa Rosa.

Tarozzi, riesce a trattenere l’emozione per il suo esordio al Giro d’Italia?

«Sono semplicemente contentissimo. La partecipazione al Giro era il mio grande obiettivo stagionale, ma sapevo perfettamente che non sarebbe stato facile ottenere la convocazione per quella che, per il nostro team, è in assoluto la corsa più importante dell’anno. La partecipazione al Giro mi era stata anticipata una ventina di giorni fa, ma solo con l’elenco ufficiale ho avuto la certezza di essere al via da Venaria Reale e di coronare uno dei miei sogni da ciclista. Ho già partecipato a corse importanti come la Milano-Sanremo e la Tirreno-Adriatico, ma tutti mi hanno detto che il Giro è una cosa diversa. Il Giro è una festa di popolo ed essere l’unico romagnolo mi riempie d’orgoglio».

La partecipazione al Giro d’Italia sembrava certa anche l’anno scorso, poi invece non fu scelto.

«Vero. Ma è anche vero che, dopo un ottimo inizio di stagione, ad aprile non ho avuto il rendimento che mi sarei aspettato, quindi la scelta della Bardiani è stata giusta. Quest’anno, invece, ho avuto maggior continuità e sono sempre riuscito a mantenere un ottimo livello di forma. Arrivo al Giro al meglio e spero di far vedere quanto valgo sulla strada. A partire dalla prima tappa che è già perfetta per provare una fuga».

Quali sono gli obiettivi di questo suo primo Giro d’Italia?

«Credo che non ci sia un corridore alla partenza che non creda, dentro di sé, di poter vincere una tappa. E questo è anche il mio sogno. So perfettamente che è un obiettivo molto difficile e per realizzarlo devo azzeccare la fuga giusta e sperare di avere fortuna e le gambe giuste nel finale di gara. Poi ammetto che mi piacerebbe tantissimo poter indossare la maglia blu (quella di miglior scalatore, ndr) per qualche giorno nella prima settimana. E poi, ovviamente, l’obiettivo principale è arrivare al traguardo di Roma».

Nella sua squadra è presente Domenico Pozzovivo che domani eguaglierà Vladimiro Panizza con 18 partecipazioni alla corsa rosa. Un riferimento per lei che è all’esordio?

«Al contrario di quello che si possa pensare, Domenico è uno che parla tanto e ascoltarlo sarà importantissimo per chi, come me, è all’esordio nella corsa rosa. Non ho mai affrontato una corsa a tappe di tre settimane e i suoi consigli potranno rivelarsi preziosi e utilissimi. E ovviamente sono pronto a mettermi al suo servizio se dovesse essere necessario per un’eventuale lotta per la classifica generale».

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