Striscia la notizia contro contro la sciamana riminese che vive a Ravenna: «Ma adesso querelo»

Striscia la notizia scatena la bufera contro la sciamana di Rimini: «Ha sconsigliato la chemio a un bambino». Immediata la replica: «Tutto falso, ricorrerò alle vie legali». La celebre trasmissione di Canale 5 “Striscia la notizia” torna all’attacco della 40enne Sara Duè, riminese ma da qualche anno residente a Ravenna. L’accusa? «Sostiene di poter curare i tumori - afferma l’inviata tv Chiara Squaglia - convincendo i pazienti a abbandonare le terapie mediche ufficiali». Ma Duè tira il freno mettendo nero su bianco le sue qualifiche: esperta di sciamanesimo e meditazione, oltre che ingegnere e counselor laureata alla facoltà di psicologia e counseling di Urbino e infine insegnante di medicina quantistica in università private.

Botta e risposta

A lanciare la prima accusa, avvalendosi del piccolo schermo, è la madre del ravennate Massimo che si è ammalato di tumore a 43 anni ed è morto a 45 dopo aver deciso di affidarsi a Sara. Ma lei rimanda gli strali al mittente. «Massimo ha continuato le cure, sebbene gli esami non avessero evidenziato masse tumorali ma solo sacche di liquido. Detto questo, non l’ho sottoposto a qualsivoglia trattamento, non possedendo peraltro il macchinario ridicolizzato dalla tv. Al contrario l’ho seguito, ma solo come sostegno psicologico, in un paio di sedute». Respinta anche la seconda accusa, l’aver convinto Marta, giovane bresciana e madre di un bambino affetto da un tumore di 4 centimetri alla vescica a lasciare la chemio per affidarlo al protocollo della terapia quantistica. Era il 2023 e il piccolo aveva appena un anno. A lanciare il guanto della sfida è il marito di Marta. «Mai consigliato di interrompere le terapie tradizionali - ribadisce Dué -, sono stati i medici a sospenderle dopo 6 mesi, vista la mancanza di risultati». Così, durante la pausa, in attesa di valutare se procedere a un intervento (poi eseguito nel gennaio scorso a Padova dove il bimbo è tuttora ricoverato) sarebbe stata Marta a rivolgersi alla sciamana ma solo per avere il contatto di un altro medico e poi farsi seguire come counselor, «a causa del rapporto conflittuale col marito dovuto soprattutto a motivi economici».

Un ring formato tv

Finita qui? Macché. Nel mirino di Mediaset spuntano i messaggi mandati da Duè a Marta e infarciti di frecciate contro il marito. «Ho solo consigliato di mandarlo in terapia - minimizza lei - soprattutto per imparare a incanalare e gestire l’aggressività. In alternativa la terapia di coppia presso un collega». Di altro avviso l’inviata di Striscia secondo la quale la sciamana avrebbe insultato più volte il padre del piccolo paziente e pure la mamma.

La certezza è che Dué denuncerà sia la trasmissione che la mamma del 45enne scomparso che la denigra da ottobre ma verso cui ha avuto pazienza finora, dice, «soprattutto per il lutto che l’ha colpita». Nessuna querela invece verso i genitori del bimbo bresciano. «Stanno affrontando molte spese per curarlo lontano da casa - osserva la donna - e non voglio infierire, ma il marito sta rischiando. Non escludo che l’inventore del macchinario e i rivenditori lo trascinino in tribunale per diffamazione aggravata». Che sia stato l’uomo a querelare lei, le pare invece surreale «visto che non sussistono motivi per farlo» e il rapporto con Marta è sempre stato sereno. Tanto che la donna aveva persino organizzato un evento sciamanico invitandola a Brescia. Iniziativa cancellata solo perché l’équipe medica ha fissato l’operazione del figlio in quel giorno, chiarisce ancora la 40enne, rimarcando di aver restituito i compensi. Quanto al cavallo di battaglia della vicenda, il mirabolante macchinario medicale, come lo definisce Striscia, registrato con brevetto inventato da un medico e efficace anche contro i tumori, c’è il colpo di scena. Squaglia dichiara che «questo prodotto, al ministero della salute, non risulta neppure registrato nella banca dati dei dispositivi riconosciuti». «Anche stavolta mentono - taglia corto la sciamana - manipolano ad arte i messaggi vocali e intervistano tutti, salvo i miei veri pazienti. Il risultato? Una situazione che non rispecchia la realtà ma solo una tristissima caccia alle streghe».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui