Novafeltria. Ponte pericoloso e vietato ma alcuni ciclisti aprono gli sbarramenti e passano lo stesso

Novafeltria

NOVAFELTRIA. Chiusa per la sesta volta in un anno la pista ciclabile di Novafeltria, alcuni ciclisti continuano a violare gli sbarramenti e a percorrerla nonostante i pericoli. I lavori non sono stati ancora finanziati anche se la richiesta è stata già inoltrata.

In un simile contesto l’assessore ai Lavori pubblici di Novafeltria, Fabio Pandolfi, punta i fari sul pericolo di cadere in una voragine di cinque metri di diametro, provocata dall’alluvione che nel maggio 2023 ha flagellato la Valmarecchia. Un rischio di cui si infischiano numerosi ciclisti e appassionati delle due ruote che continuano a aprire il passaggio sbarrato dal Comune, soprattutto in corrispondenza del weekend o delle feste cerchiate in rosso sul calendario.

Le parole dell’assessore

L’ultimo vandalismo risale infatti al 2 maggio scorso. Puntuali ogni volta le risposte messe in campo dal municipio per tutelare l’incolumità pubblica in un serrato braccio di ferro. «Questa volta – esordisce l’assessore Pandolfi – abbiamo chiuso l’accesso attraverso una rete elettrosaldata con tanto di bulloni. Una protezione che richiederebbe ore di lavoro per essere eliminata».

La vicenda

Durante la calamità, esplosa nel maggio 2023, la furia di acqua e fango del fiume Marecchia ha fatto crollare i sostegni del ponticello sul Rio rosso, la spala destra per la precisione incluso l’argine, preservando il ponte ma facendo sprofondare la pista per gli effetti dell’erosione.ù

Off limits dunque per un tratto lungo duecento metri dalla località Avamposto sino al ponte Molino Baffoni, all’altezza del ristorante “Il parco” su un percorso che si snoda per otto chilometri. Per la precisione la criticità si è consumata su un fosso demaniale, che non rientra quindi nelle competenze del Comune. Erano i primi giorni del maggio dello scorso anno.

Caccia ai furbetti

La denuncia è dietro l’angolo, eppure si registrano continue violazioni dell’ordinanza del Comune, l’ultima il 2 maggio scorso. I ciclisti, in pratica, evitano di uscire dalla pista, rallentando per immettersi in una zona di traffico, seppur limitato, percorrendo poi via Fermi per ridiscendere in via Della Gaggia e rientrare sulla ciclabile. Finora nessuno è stato mai beccato in flagranza.

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