Carmine Stellaccio: la città nuda alla Galleria Primo Piano di Rimini

Cultura

É una città diffusa messa a nudo, la Naked city di Carmine Deep Stellaccio, sospesa tra la Route 66 e la Statale 16, abitata da suoni e immagini evocative. Frutto di una selezione di 12 scatti a colori e uno in bianco e nero, in formato 50x70 realizzati dal 2017 all’altro ieri, con una digitale, super tascabile, Sony5100, esposti alla Galleria Primo Piano, in vicolo San Bernardino, 1, angolo via Garibaldi a Rimini, fino al 2 maggio.

Il titolo della mostra prende avvio da una grande passione musicale, quella per il gruppo d’avanguardia musicale dei Naked City, legato alla figura del sassofonista John Zorn. Qui il videomaker e fotografo ci dona una porzione del suo immaginario visivo, in cui lavora sul concetto di flânerie, sulla erranza per luoghi e non luoghi antropizzati in notturna, lasciandosi pervadere dalle emozioni. Emozioni in cui «reale, immaginario, e presenza umana si dissolvono negli spazi vuoti, nelle strade vuote, negli edifici silenziosi, nelle tracce del passato». Chiosa Deep Stellaccio. «Quegli scatti vanno a costituire, negli intenti dell’autore, una personale mappa “psicogeografica”, manifestano un tentativo di decostruzione dello spazio urbano per dare vita ad un nuovo spazio più umano, dalle specifiche caratteristiche di breve durata, mutazione permanente e mobilità. -Afferma il curatore della mostra, l’artista Franco Pozzi.- Mi piace pensare che quelle icone contemporanee, nutrite dall’orecchio e dall’occhio di Carmine - allenati per decenni sulle più raffinate manifestazioni della musica, della fotografia, della cinematografia (che contiene le prime due arti) - disattentano in qualche modo il titolo dell’esposizione, cerchino cioè un’armonia che le distanzia dal modello originario: l’immaginario pop d’oltreoceano. Che siano riuscite a cogliere una nudità urbana poetica e sensibile, una bellezza quotidiana alla portata di chiunque le voglia posare sopra, anche solo per il tempo di un’istantanea, lo sguardo».

In galleria, quale apporto alla esposizione stessa, domenica 28 aprile è stato proiettato Assenza, opera d’arte visiva e sonora in formato digitale, frutto di un connubio amical-elettivo tra le immagini dell’autore e le parole di Sabrina Foschini. Un progetto artistico condiviso nato per esplorare il concetto dell’assenza «dell’uomo in una dimensione intimista urbana attraverso la rappresentazione visiva degli elementi della natura: acqua, fuoco e aria – spiega nelle note di regia Stellaccio –. Il video ci porta in un viaggio attraverso una città vuota e silenziosa, dove le strade sono deserte e i luoghi sembrano essere deumanizzati. Le immagini video digitali una volta montate sono state affidate/illustrate al testo della poetessa Sabrina Foschini, per creare un’esperienza emotiva unica».

Assenza è un poema videografico, in cui «immagine, suono e voce corrono liberi dalla connotazione emotiva della colonna sonora, privando lo spettatore di quella chimica del piacere, indotta dalle note musicali». «Senso, emozione e significato sono lasciati alla percezione dello spettatore, guidata solamente dal testo poetico, dalla fonografia originale in presa diretta e dalla valenza evocativa delle immagini. Nella parte finale della videopoesia entra in gioco la musica generata dal suono ambientale, in cui è inserita una frequenza a 396 hz». Frequenza armonica riequilibrante usata per liberare l’energia e trasformare dolore e paura in gioia. Racconta ancora Stellaccio: «Voce, suono e narrazione raccolgono in un’unica partitura, l’ambiente e gli effetti psichici o sentimentali a lui connessi». Ecco, dunque, che questa indagine video-poetica ci aiuta a porre attenzione a quanto l’ambiente circostante sia esso urbano o naturale influisca sui nostri atteggiamenti».

Naked city. Carmine Deep Stellaccio. Selected photo works. Ingresso libero. Galleria Primo Piano, vicolo San Bernardino, 1, angolo via Garibaldi. E videopoesia Assenza.

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