Cesena, un orto-giardino terapeutico per fare rifiorire persone fragili

Un orto-giardino terapeutico per persone con fragilità psichiche o con disabilità. Lo ha creato l’associazione “Fragiardino” in via Boscone 1030, accanto al “pollaio sociale” della Cils, facendo di fatto di quell’area un interessante polo dell’inclusione. Ha preso forma da alcune settimane e conta già quasi una decina di frequentatori. La prospettiva, grazie ad accordi stretti con Comune, Asp e Centro di salute mentale, è comunque quella di incrementare l’utenza. Il 25 maggio, dalle 17 alle 21, ci sarà una festosa inaugurazione ufficiale, con rinfresco.

Questa esperienza ai primi passi gode del sostegno di “Porte aperte”, associazione per la salute mentale, che ha in Vasco Mazzotti il proprio referente cesenate, e può contare su altre preziose sinergie, come quella con la cooperativa “Terra dei Miti” di Sorrivoli, nata nel mondo che orbita attorno a don Pasquale Gentili, che acquisterà le verdure prodotte nello spazio di via Boscone.

Ma il più grande valore del progetto sta nel dare a persone fragili l’opportunità di «stare all’aria aperta, sporcarsi le mani, veder crescere una pianta e imparare a prendersi cura di sé tramite la natura», come spiega la psicologa Martina Bassi. Da queste attività, svolte ai giusti ritmi, passano un recupero della socializzazione allacciando legami, la riduzione del disagio psicologico e anche una riabilitazione fisica. Tutte conquiste che si conta poi di trasformare, almeno in alcuni casi, in un vero inserimento lavorativo.

La fase di decollo è stata economicamente supportata da 41 sostenitori che hanno dotato un totale di 11.150 euro, aderendo alla campagna di raccolta fondi online che “Fragiardino” ha lanciato sulla piattaforma “Ginger”.

I primi risultati sono stati l’acquisto di semi, di una casetta in legno e di un bagno per disabili, ma anche la possibilità di predisporre una piccola serra per dare la possibilità ai ragazzi di lavorare pure in inverno.

L’attività agricola all’interno dell’orto-giardino si articola in tre parti: una sensoriale per stimolare i cinque sensi ad accorgersi dei profumi, dei colori, della stagionalità e della bellezza delle piante: una costituita dalle coltivazioni fatte in apposite casse pensate per facilitare dal punto di vista fisico chi lavora, evitando che debba chinarsi al suolo; infine, l’orto vero e proprio, per tirocini di formazione e produzione di verdura. C’è persino un angolo bonsai.

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